5 reviews liked by Quinlan


Molto onestamente pensavo fosse una merdazza prima di giocarlo ma devo dire che ci ho trovato delle cose davvero ben realizzate. Premettendo che il gameplay è quanto di più essenziale ci potesse essere, Kena funziona e diverte anche grazie al suo elevato quantitativo di boss battle ben bilanciate dal punto di vista della difficoltà. La cosa che mi ha colpito di più è la trama perché sinceramente mi aspettavo un qualcosa di molto banale invece Kena è un racconto interessante sull'elaborazione del lutto e del senso di colpa. Dal punto di vista grafico non c'è neanche bisogno di parlarne perché va beh è palese che si ha tra le mani un prodotto incredibilmente curato. Peccato per: - Poche abilità; - Quasi totale inutilità dei cappelli da equipaggiare ai rot; - Conseguente inutilità dei cristalli, che rende poco utile esplorare per i loot; - Pareti invisibili che ti impediscono di uscire dall'area di gioco su PS5.
Considerando che si tratta pur sempre di un indie l'esperienza è stata più che buona e consigliabile.

Apprezzato:
-La storia principale di per sé è molto semplice, ma tutte le cose che evolvono progressivamente con lo scorrere di essa sono le cose davvero interessanti e realizzate perfettamente. Abbiamo modo di vedere il rapporto tra Joel ed Ellie dall'inizio alla fine, di apprezzarne i momenti chiave e vedere come impattano sulla loro relazione che evolve fino a diventare un rapporto padre-figlia, e abbiamo anche modo di vedere come le due persone cambiano, proprio singolarmente, come individui. Joel all'inizio è rozzo, mentre ciò che si vede alla fine è un'evoluzione di egli; così come Ellie che per forza di cose, per il mondo in cui si trova, si sporca le mani e "diventa grande". Tutto questo poi convoglia nel finale, un finale di cui si è parlato tantissimo nel corso del tempo, che però non è altro che la naturale evoluzione di ciò che accade per tutto il gioco, e forse la scelta più umana che poteva essere presa.
-Combat system. Mi piace molto come salti da essere un gioco alla Uncharted nelle fasi di combattimento con gli umani, con implementazioni dovute al lato survival del gioco (che non è dominante ma comunque è presente), ad un gioco molto più stealth nelle fasi con gli infetti. Da una buona varietà al titolo.
-Dialoghi. Viene dato molto spazio ai dialoghi tra i personaggi nelle parti di transizione, una scelta molto intelligente che permette di sfruttare ogni singolo momento per far evolvere il rapporto tra Joel ed Ellie.

Non Apprezzato:
-Non penso che il gioco abbia chissà quale problema, è un gioco impacchettato benissimo e non ti fa sentire la mancanza di nulla mentre lo giochi. L'unica cosa che mi sento di dire, per motivare il 4/5 è che The Last of Us è un gioco estremamente narrativo e che fa all in su questo aspetto, e come ho detto precedentemente ho apprezzato molto come viene fatto, ma non penso mi sia arrivato pienamente il gioco. Non mi ha lasciato particolari emozioni che sono proseguite una volta terminato il gioco, a differenza dei capolavori con la quale sono stato più alto con la valutazione, è un gioco che per me è terminato una volta comparsa la parola fine.

Conclusioni:
Sicuramente uno dei migliori titoli giocabili su PS3, questa remasterd per PS4 migliora decisamente il gioco e aggiunge anche il DLC incentrato sulle vicende di Ellie prima di incontrare Joel, consiglio quindi di recuperare questa versione. Ennesimo giocone di Naughty Dog che porta un gioco maturo come mai aveva fatto prima.

Apprezzato:
-L'atmosfera noir che si respira nel gioco. La sensazione che penso volesse trasmettere Rockstar era quella di sentirsi all'interno di un noir americano anni '40 e secondo me l'obiettivo è stato raggiunto. C'è grande attenzione ai particolari e alcune missioni danno l'impressione di voler essere un vero e proprio omaggio a quel periodo storico.
-La trama. L'ho trovata molto avvincente, con personaggi sfaccettati caratterizzati da solidi background ed un finale potente, estremamente cinematografico, che strizza l'occhio ai noir meno speranzosi sfornati da hollywood.

Non Apprezzato:
-Motion Caption. Doveva essere la caratteristica fondamentale del gioco, quella su cui avrebbe dovuto porre le fondamenta il gameplay del gioco. Il risultato finale è invece per quanto mi riguarda una feature probabilmente arrivata troppo presto nel mondo videoludico, le espressioni facciali spesso non riescono a trasmettere quello che dovrebbero e ci si trova di conseguenza in più occasioni ad andare a caso, accusando sospettati senza averne la certezza.
-Gli interrogatori forzati. Mi spiego meglio: ad un certo punto nel gioco il giocatore è costretto ad accusare dei sospettati e farli arrestare, questi non sono i colpevoli e successivamente infatti ciò viene svelato. Trovo questa forzatura abbastanza sbagliata in un gioco del genere, dove bisognerebbe invece dare libertà ai sospetti del videogiocatore e all'epoca, arrivato a questo, punto mi ritrovai ad avere uno sviluppo del gioco che non consideravo procurato da me.
-Liberta. Praticamente assente, non c'è alcuna feature extra oltre la main story. Non c'è l'open world (o meglio c'è ma si limita ad un'area per passare da missione a missione), non c'è rigiocabilità, si limita tutto agli eventi narrati. Forse ciò è stato fatto per rendere ancora più godibili ed interattive certe parti (le sezioni tps sono infatti rese in modo minuzioso e per l'epoca erano tra le migliori in assoluto), il problema è che sono piene di meccaniche che poi nel gioco non tornano più e rimangono circoscritte in quelle poche decine di minuti.

Conclusioni:
L.A. Noire è un gioco ricco di citazionismo e dettagli, la solita messa in scena pazzesca di Rockstar salva un gioco che ahimè per quanto coraggioso pecca abbastanza sul gameplay. Probabilmente è uno dei loro giochi minori ma che comunque vale la pena provare, consiglio anche di valutare eventualmente la remastered che dovrebbe aver apportato diversi miglioramenti.

This review contains spoilers

Apprezzato:
-Le orde. Penso siano il principale pregio del gioco, oltre ad essere molto adrenaliniche hanno anche un'ottima resa scenica e non mi è mai capitato di vedere particolari cali di frame rate nonostante la mole di elementi su schermo.
-Il feedback che si ottiene guidando la moto. Sono davvero rari i giochi (ovviamente escludendo i videogiochi specializzati di genere automobilistico) che riescono a trasmettere una sensazione di guida così forte, merito in primis a mio parere del sound editing.
-Il mondo di gioco, che ho trovato abbastanza carino e con una buona dose di personalità; se ci penso adesso tornano subito alla mente le varie segherie/aziende agricole che caratterizzano le valli americane in cui il gioco è ambientato. In particolar modo ho apprezzato la fortezza militare che si trova al centro del lago.

Non Apprezzato:
-Il combattimento corpo a corpo. In un gioco del genere mi sarei aspettato qualcosa di più. La rotolata come meccanica di schivata sinceramente l'ho trovata poco adatta e un po' pacchiana in tutta onestà, specie nei combattimenti contro degli esseri umani. Nessuno schiverebbe un colpo in questa maniera in un'ipotetica colluttazione. Anche i colpi sferrati da Deacon danno l'impressione di essere un po' troppo meccanici.
-La trama. Per quanto inizialmente la trovassi interessante, verso 1/3 del gioco ha iniziato già a stufarmi. Da un po' troppo l'impressione di già visto. Dal plot twist in cui Deacon ritrova sua moglie poi muore ogni tipo di attenzione per gli avvenimenti futuri, neanche la (quasi) morte di Boozer riesce a trasmettere qualche tipo di interesse.
-L'arsenale disponibile, che ho trovato un po' troppo sbilanciato. Ci sono infatti armi disponibili da metà gioco che non fanno sentire il bisogno di quelle che si ottengono invece alla fine, in quanto a caratteristiche sono già molto simili; si perde un po' il senso di progressione derivato dalle ricompense, cosa che in un gioco del genere è fondamentale.

Conclusioni: Un gioco che inizialmente mi aveva incuriosito molto ma che non è riuscito a mantenere le aspettative iniziali a lungo. Sebbene tecnicamente il gioco sia molto buono (salvo il corpo a corpo che sotto questo aspetto è il punto debole maggiore) e con una resa grafica ottima, ha diverse lacune per quanto riguarda la creatività. Avrei preferito forse un gioco un po' meno pompato ma con un più di personalità, perché così Days Gone dà l'impressione di essere un compito svolto abbastanza bene ma quasi senz'anima. Lo consiglio a chi vuole giocarsi qualcosa di divertente un po' a tempo perso.