Come gioco è ben più che buono, ma non sono riuscito a interessarmici più di tanto

Anno 1996, è esplosa la Luna tutta cacata

Da sopravvissuti a una serie di cataclismi/disastri, il protagonista deve emettere un'ultima flatulenza di resistenza per circa 4 giorni in-game. Ogni giornata è scandita da un disastro di tipo differente, selezionato in modo casuale: il primo giorno è possibile, per esempio, che si venga assaliti da sciami di insetti, da una immensa colonia di ragni giganteschi o da nubi di gas letali (non le flatulenze di cui prima). Non ho assolutamente idea da cosa dipenda, ma suppongo sia RNG totale

Il protagonista, ogni giorno e in ogni scenario, deve quindi recuperare quelle risorse che gli permetteranno di sopravvivere in modo adeguato. Bene o male, le somiglianze (in termini di strategie da adottare e risorse ottenibili) superano le differenze, ma queste ultime sono comunque sostanziali al punto da rendere potenzialmente interessanti eventuali replay. Ad ogni modo, ogni giornata si conclude col resoconto di quanto svolto e con un esito che dipenderà da quanto si è stati efficaci nel rendere la propria abitazione un rifugio sicuro

Ogni stanza (nella quale le interazioni sono possibili con tradizionale interfaccia punta-e-clicca) è realizzata in modo convincente, laddove con "convincente" intendo dire che per una volta ho acchiappato una pixel art che funziona e che non rende introvabili e indecifrabili gli oggetti su cui cliccare per poterli raccogliere o ispezionare. Sul piano visivo non c'è molto da dire: vengono usate palette cromatiche molto tipiche per un setting post-apocalittico, tra il marrone merda e il giallo ocra sabbia piscio, e ci sono letteralmente solo edifici diroccati e auto malmesse con un livello di dettaglio essenziale. Ogni tanto, degli elementi su schermo hanno alcune semplici animazioni che rendono gli ambienti stessi un po' meno noiosi ma si tratta di occasioni rare - e non sono neanche necessarie, dato che il gioco restituisce un senso di immobilità temporale ben enfatizzato dalla OST musicale e dagli effetti sonori (e.g.: sarò banale, ma apprezzo sempre quando un personaggio produce suoni differenti a seconda che cammini su un pavimento piastrellato, su del terriccio o su assi di legno, specie in giochi apparentemente semplici come questo)

A proposito di oggetti da raccogliere, questi verranno inseriti nel classico inventario - che tanto classico non è in quanto il personaggio può portare un max di 30kg (aumentabili di 5kg a ogni fine giornata, se si ottiene un punteggio sufficientemente alto). Di conseguenza, certi oggetti dovranno essere abbandonati dietro di sé e essere, magari, recuperati successivamente (il gioco stesso ci tiene a far presente che non tutti gli oggetti sono necessari, ma è una cazzata a metà visto che prima o poi servono tutti)

E qui entra in ballo un'altra peculiarità del titolo: il tempo passa solo quando ci si vuole spostare da una zona all'altra (e.g.: dalla propria abitazione alla stazione di benzina) o quando si vogliono svolgere azioni che finiscono con il modificare oggetti presenti sulla scena (e.g.: fissare grate di ferro alla finestra). Ci sono molteplici azioni eseguibili ogni giornata, e non tutte sono utili immediatamente o in quella giornata stessa: il rischio è, quindi, quello di perdere troppo tempo e di non riuscire a ottenere tutto il necessario per sopravvivere allo specifico disastro selezionato dal RNG. C'è da dire che le aree sono minuscole e non contengono chissà quanti oggetti con cui interagire, per cui con un utilizzo dei salvataggi un minimo intelligente è possibile adottare le giuste strategie in breve tempo pur non avendo un'idea totalmente precisa di cosa il gioco voglia dal giocatore


Reviewed on Oct 13, 2022


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