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Metal: Hellsinger
Metal: Hellsinger

Sep 24

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Reagisci, ribellati, resisti
Sebbene la trama rappresenti un elemento decisamente secondario e di contorno di Metal: Hellsinger, vale la pena dire due parole a riguardo. L'Ignota, demone antropomorfo di cui assumiamo il controllo, è stata privata della sua voce. La colpevole di tale ignobile furto scopriamo essere stata nientepopodimeno che la regina degli Inferi, tale Giudice Rossa, convinta così di limitare la nostra contribuzione a una misteriosa quanto apocalittica profezia. E siccome non siamo in un film della Disney, l'Ignota, al contrario di Ariel de "La Sirenetta", è determinata a recuperare le capacità vibratorie delle sue corde vocali utilizzando, manco a dirlo, la forza bruta, spazzando via qualunque entità demoniaca (e non solo) la Giudice le lanci contro.

Ad accompagnarci in questo pellegrinaggio all'inferno, narrando le nostre micidiali gesta, l'immancabile Troy Baker, che offre la sua calda voce dall'accento vagamente redneck al teschio Paz, personaggio misterioso del quale scopriremo di più proseguendo nel gioco, e che nel frattempo utilizzeremo come pistola (si, utilizzeremo un teschio come arma da fuoco). Gli otto livelli che costituiscono il gioco raffigurano otto diverse rappresentazioni dell'inferno, ovvero varie concezioni di inferi susseguitesi nei secoli: Stygia e Acheron si riferiscono per esempio a 2 dei cinque fiumi presenti nell'Oltretomba degli antichi greci; Sheol è il nome che si usa nell'Antico Testamento per indicare il regno dei morti, che vede Gehenna come suo omonimo nel Nuovo Testamento.

I livelli sono tutti ben ispirati dal punto di vista artistico, meno per quanto riguarda quello di level-design puro. D'altronde non si tratta di DOOM, dove l'esplorazione approfondita delle varie location garantisce ricompense e easter egg; in Metal: Hellsinger molto spesso saremo talmente presi dalla frenesia del ritmo di gioco da non avere neanche il tempo di soffermarci ad apprezzare il desolato panorama infernale. Sostanzialmente è tutto un ripetersi di sezioni più ampie, vere e proprie arene, dove avverranno i combattimenti, collegate tra loro da corridoi di "respiro", come breve intermezzo tra le varie fasi di shooting.

Ciascun livello avrà come sottofondo una delle otto canzoni originali composte esclusivamente per il gioco, grazie alla collaborazione dei Two Feathers, duo di compositori che si occupa principalmente della realizzazione di soundtrack videoludiche, con alcuni tra i mostri sacri del Metal moderno. Parliamo di gente come Randy Blythe dei Lamb Of God, Mikael Stanne dei Dark Tranquility, Serj Tankian System of a Down e molti altri. Robetta insomma...

Il gioco si completa, a difficoltà media (o difficoltà Capra, Sgarbi docet), in circa 4-5 ore. Resta comunque la possibilità, una volta finito ciascun livello, di affrontare 3 sfide per ottenere dei Sigilli, dei perk equipaggiabili nei livelli standard per ottenere dei veri e propri bonus. Queste sfide, chiamate Tormenti, propongono sfide a tempo con particolari condizioni che ci metteranno via via sempre più in difficoltà, regalandoci però al completamento Sigilli sempre più potenti. Il viaggio culmina infine in una boss-fight di epiche proporzioni, lasciando inoltre qualche spiraglio di speranza per un sequel. Noi ci speriamo, o meglio, ne abbiamo disperato bisogno.

RECENSIONE COMPLETA: https://www.kotaworld.it/index.php/games/720-metal-hellsinger-la-recensione-pc