Mi ero ripromesso che finito Violetto avrei dedicato una recensione più esaustiva su questa nuova edizione di pokemon tuttavia sinceramente la voglia è venuta meno, cercherò comunque di andare più nel dettaglio.

Violetto è strutturato come un open world, il punto di snodo è l’accademia Uva che si trova al centro della mappa, poi si aprono percorsi a destra e sinistra liberamente esplorabili fin da subito. Chiaramente i pokemon relativi ad una zona sono di fasce di livello diverse per tanto l’open world ha comunque una limitazione data dalla progressione ma c’è da dire che l’assenza degli incontri casuali rimpiazzati dai pokemon che vagano a schermo, nonché l’assenza delle lotte obbligatorie permette di esplorare in relativa sicurezza anche zone di gioco avanzate.

Gli spostamenti sono facilitati anche dai perk del leggendario che avremo a disposizione fin da subito (ma non nelle lotte) e che useremo per spostarci. Miraidon all’inizio non avrà perk di alcun tipo ma man mano che progrediamo in una delle 3 questline principali ci permetterà di acquisire determinate abilità che cambieranno radicalmente la componente esplorativa conferendoci libertà di approccio e facilità di spostamento nonché verticalità della mappa. Peccato che la mappa sia tendenzialmente vuota, ci sono le varie città e basi da visitare ma per il resto abbiamo una distesa di nulla farcita da texture a bassa risoluzione e pokemon ovunque.

I pokemon sono la portata principale e riescono da soli a tenere alta l’esplorazione, secondo me questo stratagemma funziona, il fatto che ci siano tanti pokemon preventivamente visibili spinge ad esplorare per scoprire quali abitano determinate zone ed eventualmente catturarli. Forse per una volta diventa interessante anche catturarli tutti dal momento che la cosa è meno tediosa e più veloce.

Un altro processo reso più veloce è il grinding, è possibile cogliere di sorpresa i pokemon prendendoli di soppiatto e guadagnando un turno a inizio partita, c’è l’autobattle che ci darà meno esperienza ma sarà comunque estremamente veloce e sopratutto possiamo vedere i pokemon che andiamo a lottare, prediligendo quelli evoluti che ci danno più xp specialmente al terzo stadio evolutivo, oppure scegliendo quelli che possiamo affrontare più facilmente.

Accennavo prima alle tre questline: il gioco infatti vede tre storie relative a tre amici del protagonista, una ci farà occupare delle palestre e della lega in classico stile pokemon, un’altra del team star e l’ultima, quella che ci conferirà nuovi perk per la cavalcatura, vede una fusione dei concept di pokemon dominante di Sole e del Gigamax di Spada.

La gestione delle palestre non mi è piaciuta, ogni palestra ha una prova da superare che a volte comprende anche delle battaglie ma non sempre, finita la prova si prosegue a fare il capopalestra. Non ci sono più vere e proprie palestre, gli scontri e le prove sono tutte all’aperto, questa cosa mi è dispiaciuta molto.

Il team star invece va affrontato in una serie di basi, prima ci sarà uno scontro introduttivo, poi una noiosissima sezione con autobattle ed infine lo scontro col capobanda, del tutto equiparabile ad un capopalestra ma con due differenze: gli scontri con questo non ci daranno xp per qualche assurdo e incomprensibile motivo, ed infine dopo aver liquidato il team del capobanda dovremo affrontare un revaroom a forma di macchina, molto meh come cosa.

Il team star è interessante per la backlore, abbiamo finalmente un team che non è una macchietta ed è una cosa che non succedeva da boh, 10 anni? Il team star è fondato da vittime di bullismo e ne scopriremo le sfumature man mano che progrediremo nella quest.

C’è da dire che narrativamente il gioco è interessante, i personaggi mi sono piaciuti e ci si lega, il finale è addirittura toccante ma non vi spoi.lero niente.

La gestione della scuola è un’idea carina ma realizzata molto superficialmente secondo me, comunque anche l’incipit narrativo e l’evoluzione di trama non sono male e si presentano in chiave abbastanza originale, mi sono piaciuti.

La gimmick di lotta di questo gioco è la teracristallizzazione, utilizzabile una sola volta finché non si va al centro pokemon, permette di trasformare i pokemon in monotipo e di rafforzare le mosse di quel tipo, non è male come idea e può mettere in difficoltà oppure essere una buona arma a sua volta.

Nota estremamente dolente è il comparto tecnico. Il gioco è pervaso da un’aliasing mostruoso, le texture sono a bassissima risoluzione, non ci sono elementi a schermo a parte i pokemon e qualche modello qua e là, i frame drop sono continui e i modelli a poca distanza vanno a 10 frame al secondo, in alcuni casi la telecamera è davvero fastidiosa e stiamo parlando di un gioco in cell shading che non dovrebbe essere per nulla oneroso e che palesa una gestione pessima in fase di sviluppo.

Insomma secondo me la formula dell’open world così gestita funziona, il gioco mi è piaciuto e ha delle buone idee ma è stato realizzato veramente coi piedi per molti aspetti, si è puntati davvero allo sforzo minimo, mi auguro per il futuro una maggiore densità di contenuto ed una realizzazione tecnica decente.

Reviewed on Mar 29, 2023


Comments