This review contains spoilers
Apprezzato:
-Come riesca a fare di Doom una base di partenza da arricchire con tantissimi elementi in più: nuove armi, nuovi nemici, mappe più grandi e sviluppate. Riesce nell'impresa di far sembrare che a Doom manchi qualcosa più che sembrare un more of the same.
-La doppietta. Fa il suo esordio tra le armi di Doom II da subito e diventa indispensabile, ti fa pensare a come hai fatto a giocare il primo capitolo senza. Riesce a migliorare di fatto quella che era l'arma meglio realizzata del primo capitolo ottenendo a sua volta il titolo.
-Le mappe ambientate sulla Terra. Pazzesche. Una resa incredibile, il livello che comincia in ascensore, con una specie di piazza intorno alla quale sono posizionati diversi palazzi mi è rimasto impresso da quanto sia pregno di personalità.
-I nuovi nemici introdotti, in particolar modo il Revenant. Un concept design pazzesco per un mob che poi diventerà iconico nella saga.
-Tutto ciò che avevo trovato di bello in Doom, l'ho ritrovato in questo seguito.
-L'assenza di uno sviluppo in più capitoli a favore di uno sviluppo lineare, che ho trovato più coerente con il tipo di gioco.
-La boss fight finale. Davvero molto bella scenicamente, il fatto di inserirci di contorno ogni singolo nemico apparso nel gioco ti trasmette davvero la sensazione di finale.
Non Apprezzato:
-L'elementale del dolore. Un mob che ho trovato un po' poco originale e con meno personalità rispetto agli altri, di fatto non è che un Cacodemone con un'armatura che però spara contro il giocatore delle anime erranti al posto delle solite sfere di plasma.
Conclusioni: Un seguito praticamente perfetto di un gioco che era già ottimo, immancabile se si ha apprezzato il primo capitolo. Me lo sono divorato in poche sessioni di gioco a differenza del precedente e mi ci sono divertito di più, però penso lo si apprezzi tanto se prima si ha giocato il primo, dato che gli importanti upgrade che vengono aggiunti passerebbero meno in risalto.
-Come riesca a fare di Doom una base di partenza da arricchire con tantissimi elementi in più: nuove armi, nuovi nemici, mappe più grandi e sviluppate. Riesce nell'impresa di far sembrare che a Doom manchi qualcosa più che sembrare un more of the same.
-La doppietta. Fa il suo esordio tra le armi di Doom II da subito e diventa indispensabile, ti fa pensare a come hai fatto a giocare il primo capitolo senza. Riesce a migliorare di fatto quella che era l'arma meglio realizzata del primo capitolo ottenendo a sua volta il titolo.
-Le mappe ambientate sulla Terra. Pazzesche. Una resa incredibile, il livello che comincia in ascensore, con una specie di piazza intorno alla quale sono posizionati diversi palazzi mi è rimasto impresso da quanto sia pregno di personalità.
-I nuovi nemici introdotti, in particolar modo il Revenant. Un concept design pazzesco per un mob che poi diventerà iconico nella saga.
-Tutto ciò che avevo trovato di bello in Doom, l'ho ritrovato in questo seguito.
-L'assenza di uno sviluppo in più capitoli a favore di uno sviluppo lineare, che ho trovato più coerente con il tipo di gioco.
-La boss fight finale. Davvero molto bella scenicamente, il fatto di inserirci di contorno ogni singolo nemico apparso nel gioco ti trasmette davvero la sensazione di finale.
Non Apprezzato:
-L'elementale del dolore. Un mob che ho trovato un po' poco originale e con meno personalità rispetto agli altri, di fatto non è che un Cacodemone con un'armatura che però spara contro il giocatore delle anime erranti al posto delle solite sfere di plasma.
Conclusioni: Un seguito praticamente perfetto di un gioco che era già ottimo, immancabile se si ha apprezzato il primo capitolo. Me lo sono divorato in poche sessioni di gioco a differenza del precedente e mi ci sono divertito di più, però penso lo si apprezzi tanto se prima si ha giocato il primo, dato che gli importanti upgrade che vengono aggiunti passerebbero meno in risalto.