Dopo mesi e mesi passati ad esplorare ogni angolo dell'Interregno ho finalmente portato a termine Elden ring.
Ripensando all'ultimo lavoro di From Software ciò che mi viene in mente è che ciò con cui sono arrivato a traguardo era diventato qualcosa di completamente differente da quello con cui ero partito. All'inizio appena approdato nel vastissimo mondo di gioco Elden Ring ti fa percepire l'immensità delle possibilità che hai di scrivere la tua storia, piccoli indizi ti guidano per un percorso "consigliato" ma assolutamente non obbligatorio.
Sepolcride funge da area tutorial, che ha lo scopo di introdurti a tutte le caratteristiche del gioco, e già da subito fa capire quanto sia importante il level design in questo titolo. La presenza di molteplici punti di riferimento e la spiccata verticalità degli scenari permettono al giocatore di orientarsi al meglio senza il bisogno di indizi o di minimappe, rendendo possibile anche una totale contemplazione dell'Interregno nella sua esplorazione. Luoghi come l'accademia di Raya Lucaria, i vari castelli piccoli o il Caelid sono incredibilmente evocativi e caratteristici: è un piacere anche solo esplorare il gioco, viaggiare, e vedere ciò che ci si trova dinnanzi.
La gestione dell'esplorazione l'ho trovata molto simile a quella di Breath of The Wild, penso che From Software si sia direttamente ispirata al titolo Nintendo per la realizzazione del suo primo open world, perché il senso di libertà che si respira è molto simile. Il fine e gli stratagemmi dietro all'esplorazione, ovviamente, sono differenti ma il risultato finale, il punto a cui si arriva, è lo stesso.
Elden ring è degno di complimenti anche per la libertà di personalizzazione del proprio personaggio, sia dal punto di vista estetico (considerando anche armature, cappelli, ecc...) che dal punto di vista delle build utilizzabili. Io ho completato il gioco con una build astrologo puro, utilizzando solo ed esclusivamente gli incantesimi, ma le possibilità sono molte. Una build astrologo può avere almeno 3-4 varianti veramente efficaci, se invece ci si specializza più su fede (magari mischiando anche con arcano) le possibilità aumentano esponenzialmente. Oltre ciò ci sono le classiche classi più melee, anch'esse caratterizzate da combinazioni e tipi di arma utilizzabili in elevata quantità. Un aspetto del gioco che ho apprezzato moltissimo è la possibilità, dopo aver sconfitto Rennala, di ri-distribuirsi le statistiche a piacimento, permettendo al giocatore di stravolgere la propria build anche in corso d'opera, idea molto intelligente vista l'elevata longevità del gioco.
In sostanza la libertà, sotto ogni aspetto, regna sovrana in Elden Ring.
La lore del gioco, complice forse anche il fatto di avere il world building scritto a 4 mani, è molto più diretta e facilmente apprezzabile rispetto quella dei precedenti giochi di From Software. Personaggi come Radhan o Radagon, dai soli racconti degli NPC che si sentono nel corso del gioco, si caricano di un'aura e un'aspettativa che rende ancora migliore poi l'effettivo incontro con gli stessi. La storia del Lord Ancestrale di per sé, anche essendo una semplice storia di successione, è molto interessante grazie ad i vari personaggi che la compongono e ambiscono al titolo.
Sono presenti anche boss battle particolari ed atipiche rispetto alle classiche dello sviluppatore, la boss battle con lo stesso Radhan ne è infatti un esempio. Mi è particolarmente piaciuta. Anche quelle più classiche, nonostante tutto, sono spesso molto belle, complice una colonna sonora eccezionale capace di renderle memorabili, come and esempio la boss battle con Hoarah Lux.
In conclusione, Elden Ring è uno dei migliori open world esistenti e uno dei GDR più ampi e pieni di possibilità/libertà/personalizzazione. Diventerà sicuramente un caposaldo del genere e spero diventi un punto di riferimento per tutti gli open world futuri, poiché ha piazzato in alto un paletto che renderà molto difficile non storcere al naso di fronte all'ennesimo open world con formula alla ubisoft.

Reviewed on May 07, 2022


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