Nei panni di un orso in una grande città in Australia ci ritroviamo a dover fronteggiare un male che cresce: l'ansia.
Fossimo nel 2010 strabuzzeremmo forse un po' gli occhi, oggi chiaramente ci sovviene un sonoro "embè?". Quel "embè" è un meccanismo indubbiamente tossico, ma comprensibile. il gioco, che consiste nell'essere un punta e clicca, funziona e seppur nella sua semplicità voglio premiare il capovolgimento che applica nel finale.
Noi non dobbiamo procedere ad incastrarci, a selezionare la giusta mossa per andare avanti, noi dobbiamo costruire un piano di libertà, di accettazione, e il gioco mira a questo.
In 15 minuti si propone magari non un capolavoro dati i limiti e la semplicità, ma sicuramente un "test" molto positivo per qualcosa di più grande e longevo.

A game about social anxiety that is done in the aspect of repetition with multiple endings based on how you approach it. It's not the greatest anxiety-based game i've played, but it's hard to be objective in that statement. It tries and accomplishes in displaying social anxiety, but very little of it is developmental or forwarding the narrative, which is fine, but it lacks a wrap-up or conclusion and the missing explanation of the game doesn't help that much either. Not bad overall, a good, short story and game.