Scenari mozzafiato tendenti al fotorealistico con giochi di luce che farebbero invidia a tante produzioni AAA ed opprimenti atmosfere da horror di prima qualità, riescono parzialmente nell'intento di nascondere un gameplay scarno, che fa solo il minimo sindacale per portare avanti la storia.

Questo è "Bramble: The Mountain King", un gioco di contraddizioni, capace di farci toccare il cielo con un dito e al tempo stesso di precipitare ai mille all'ora su un letto di chiodi ardenti.
Giocandolo capirete meglio ciò che vi ho appena scritto, ma cercherò di essere più specifico.

A livello artistico Bramble è un titolo di prima qualità, che grazie al sapiente utilizzo del formidabile Unreal Engine fornisce al giocatore scenari di assoluta bellezza, come enormi distese di incontaminati prati fioriti, corsi d'acqua finemente realizzati, tanto da farti venire sete, creature fantastiche provenienti dal ricco folklore scandinavo, sfarzosi castelli medievali, ma anche anfratti macabri, grotte polverose, notti spaventose illuminate solamente dalla torcia dei nemici in perlustrazione, villaggi in rovina e mostri di ogni tipo. Non penso di allontanarmi troppo dalla verità nel dire che ogni singolo livello, dal primo all'ultimo, potrebbe tranquillamente venire scambiato per un dipinto di prim'ordine. Inoltre, ad aumentare maggiormente l'immersione in queste antiche atmosfere fiabesche, ci pensa l'egregia colonna sonora, capace sia di mettere paura e tensione, sia di addolcire i nostri cuori con canti tipici di quelle terre.
A spezzare parzialmente l'incantesimo interviene il protagonista Olle, o per meglio dire le sue animazioni: lente, legnose e fraintendibili, nello specifico quella della corsa, stonano parecchio con la perfezione generale; l'effetto che noi giocatori otteniamo, anche considerando che raramente lo sfortunato bambino, al suo passaggio, influenzi in qualche modo l'ambiente circostante, è quello di un fantasma, un'entità posta solo in un secondo momento sullo schermo, che si muove su un altro piano.

Per quanto riguarda il game design di questo gioco c'è poco da dire. Povero e superficiale, per il 90% del tempo bisognerà percorrere un neanche tanto largo corridoio senza che, anche a causa di una breve longevità complessiva, nessuna meccanica venga opportunamente approfondita. La sconcertante linearità delle situazioni di gioco rischiava seriamente di rendere il gioco estremamente noioso, da droppare senza rimorsi, salvo poi venire salvato dal sopracitato comparto artistico. Inoltre, a causa di alcune discutibili gestioni della profondità della mappa, sarà difficile interpretare i movimenti del nostro personaggio, con la conseguenza di aumentare le morti ingiuste o dubbi sul da farsi.
Non tutto è perduto però, perché a Bramble arrivano in soccorso le bossfight, non particolarmente complesse ma divertenti da giocare, oltre che spettacolari.

Sulla storia niente da dire, è un'interessante rivisitazione in chiave horror di alcune fiabe o leggende popolari della scandinavia.

Luci e ombre per Bramble, costantemente luci alternate a ombre e ombre alternate a luci. Nonostante tutto, mi sento in dovere di consigliare questo titolo a chiunque, dato che un'esperienza del genere difficilmente la si può vivere altrove nel panorama videoludico.

Reviewed on Oct 14, 2023


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