"Do you like hurting other people?"

L'America di fine anni 80 raccontata in tutta la sua violenza, tra surreali sequenze oniriche e sanguinose epurazioni di russi in suolo statunitense.
Un normale venerdì sera a Miami.

In realtà, quella che può sembrare l'esaltazione di quell'estremo patriottismo americano da perseguire con ogni mezzo disponibile, si dimostra ben presto essere l'opposto; il videogioco, che fa del gore gratuito il suo punto di forza, non è altro che una pesante critica alla violenza stessa, per la quale noi giocatori - che siamo "obbligati" a farne uso - arriveremmo a sentirci in colpa una volta terminata la nostra missione.
Tramite il punto di vista del silenzioso protagonista, del cui passato non sapremo mai nulla, saremo partecipi dei traumi e disturbi mentali derivati dall'uso smodato di violenza, anche se rivolta a individui armati e malvagi. Tali momenti, collegati all'aspetto psicologico dell'individuo, avranno una connotazione più surreale e horror, in pieno stile Lynch, fonte di ispirazione dichiarata dagli sviluppatori stessi. A livello prettamente ludico, queste situazioni speciali rappresentano un ottimo stacco dalla routine estenuante di continui massacri, anche se è andata perduta l'opportunità di inserire più contenuti di questo tipo per variare l'esperienza, di per sè molto stancante. Il gameplay loop è piacevole, ma la sua altissima difficoltà e l'elevata rapidità di azione e di riflessi renderebbe necessario un riposo mentale più consistente dopo un certo numero di livelli, e l'unica sezione non-action non basta allo scopo.
Ma questo non è l'unico problema del gameplay di Hotline Miami, ci sono invero diversi dettagli che interferiscono pesantemente sull'esperienza generale, primo su tutti... LE PORTE! Quelle dannate porte! Saranno loro i nemici più temibili del gioco. Possono essere aperte in ogni direzione, ma se dovessi averne una nelle vicinanze al momento di uno sparo o di un colpo con arma fisica, gli avversari non verranno colpiti in alcun modo, ma potranno a loro volta colpire il protagonista, che, come sempre, morirà in un colpo solo; in un gioco frenetico dove devi fare attenzione ad ogni possibile nemico che giunge da qualsiasi parte della mappa per ucciderti, il dover tener dietro anche al movimento erratico ed imprevedibile delle porte risulta tremendamente fastidioso. Stesso discorso vale per le collisioni con gli angoli di porte o ingressi ad un'altra stanza, che rischiano di bloccarti quel secondo di troppo che avrà come conseguenza la tua dipartita. E poi, dulcis in fundo, ogni tanto capiterà di non mandare a segno qualche colpo con arma da fuoco, sempre che si sia riuscito a mirare con precisione tramite una mira manuale poco precisa e/o una mira automatica scomoda da usare. Dettagli che non annullano di certo tutto il divertimento derivato dall'ottimo level design, dalle numerose tipologie di armi a disposizione e dalle disparate abilità da sbloccare livello dopo livello, però gli impediscono di spiccare il volo.

Esteticamente, pur essendo un indie in pixel art con visuale dall'alto, Hotline Miami possiede un fascino particolare e iconico, dettato da uno stile vaporwave che mette in risalto tutti i suoi aspetti grotteschi e violenti. Molto curate pure le animazioni, che aiutano a comprendere meglio i caratteri dei vari personaggi. Piacevoli anche gli asset utilizzati, sebbene non sempre siano distinguibili le pareti trasparenti (attraverso le quali ci si può far scoprire) dalle pareti normali.
Collegata a doppio filo si presenta la colonna sonora, che varia da brani techno a brani ambientali o metal, a seconda della situazione fisica e psicologica del protagonista.

Inversamente a quel che ci si aspetterebbe, Hotline Miami è un'ottima produzione indipendente, fortemente incentrata sulle sezioni action arcade ma il cui fiore all'occhiello risiede nella trama e nella sua narrazione silenziosa. Il finale potrebbe destare qualche perplessità, inizialmente, ma se il giocatore sarà attento e coglierà tutti gli indizi lasciati dai dialoghi o dalle scene di gameplay puro, allora potrà visualizzare il quadro generale e apprezzare il grande lavoro svolto dagli sviluppatori e scrittori.
La difficoltà elevata e la sua ormai datata uscita, lo rende un titolo destinato ad una piccola nicchia di appassionati di videogiochi (e anche di film), ma saprà dare grande soddisfazione a chi avrà la pazienza, e lo stomaco, di portarlo a termine.

"They were all scum anyway, weren’t they?"

Reviewed on Mar 24, 2024


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