Mi fa sempre tristezza vedere un gioco passato in sordina e direi che è il caso di questo titolo. Ghostwire Tokyo è quel classico "buon gioco" che serve a trascorrere delle ore piacevoli e non quel capolavoro che si cerca spasmodicamente negli ultimi anni.

Il titolo è ambientato in una Tokyo avvolta da una nebbia misteriosa che separa le anime delle persone dai loro corpi e causa interferenze tra il mondo dei vivi e l'aldilà, il tutto per opera di un ritualista che dovremo fermare mediante l'aiuto dei poteri spirituali di un poliziotto fantasma entrato in simbiosi col nostro corpo.

La componente narrativa non è un granché e rappresenta il punto più basso del gioco: la lore è meravigliosa ripescando in pieno tutti gli elementi folkloristici dell'oltretomba giapponese in uno stile che ricorda molto Nioh, la trama tuttavia è dozzinale e la narrazione si sviluppa per poche ore in maniera caotica non permettendo di legare coi personaggi. Il turbine di emozioni l'ho provato unicamente perché il tema principale, la morte e l'aldilà, mi spaventa e mi angoscia da sempre quindi ogni volta che lo si tratta sotto queste vesti mi deprimo sempre un pò.

Tolta la componente narrativa abbiamo come gameplay una sorta di fps open world. In realtà non è un fps canonico dal momento che, fatta esclusione di un arco, utilizzeremo poteri elementali spirituali e talismani come armi, e non è neppure un vero open world perché la mappa sarà completamente bloccata e potremo esplorarla solo purificando i portali torii consentendo alla nebbia circostante al portale di diradarsi e rendere il passaggio attraversabile.

Il sistema di combattimento è molto divertente ed originale, non voglio descriverlo nel dettaglio perché mi costerebbe molta fatica ed al contempo vi spoil.erei meccaniche che sarebbe più divertente scoprire da sé. Il bilanciamento complessivo è buono, le boss fight purtroppo sono poche e non sono granché.

L'open world consente di allungare il brodo e di godere del titolo diverse ore in più grazie a sub quest, sfide e collezionabili. Il titolo infatti è poco longevo, se ci si chiude è possibile finirlo anche in una giornata ma la cosa non è necessariamente un male perché come ho detto la narrativa è molto debole e protrarla a lungo avrebbe reso il tutto noioso. Le sub quest invece sono molto divertenti, esse si basano essenzialmente sull'esorcizzare i fantasmi sparsi per la mappa risolvendo le faccende che li tengono ancora legati a questo mondo, alla Ghost Whisperer per intenderci.

L'art design è sublime, sia a livello dell'ambientazione che del design dei nemici rappresentanti alcuni dei principali fantasmi del folklore giapponese. Questa goduria artistica è accompagnata da un comparto tecnico fenomenale dal punto di vista dell'illuminazione, del color grading ed in generale per texture e particellari, un pò meno per i modelli poligonali dei personaggi che tendono al mediocre. Da lodare è anche l'implementazione di Tsr: il gioco di base è pesante ma con l'upscaling temporale potete giocare anche con macchine datate, io in particolare ho giocato a 2k upscalati con una risoluzione nativa di 720p e filtri di nitidezza per compensare il blur rispetto ai 4k del monitor, il risultato è stato pazzesco, qualcosa di inspiegabile. Da segnalare anche il supporto per le feature del Dualsense se lo utilizzate come controller su pc (ed ovviamente su ps5).

Insomma complessivamente il gioco l'ho adorato per l'estetica, la lore ed il combat system, molto meno per la narrativa ed in generale non è un titolo che mi lascerà il segno particolarmente, fatto stà che merita di essere gustato, sia perché è raro trovare titolo con questo setting e queste tematiche nonostante siano stupendi, sia perché il gioco diverte e riesce ad evitare di diventare noioso e ripetitivo.

Reviewed on May 16, 2022


2 Comments


2 years ago

cancro ai polmoni
cellule che rimangono perfettamente al loro posto nella scapola