Un gioco che si muove tra l'avventura narrativa e la visual novel, sfruttando il medium ludico per raccontare una storia estremamente intima e dolorosa. Può facilmente ricordare Dys4ia di Anna Anthropy, ma la storia qui raccontata scava più a fondo nei comportamenti e nei sentimenti della protagonista permettendo di conoscerne (almeno un po') le sofferenze causate dalla transizione e il trauma seguito dalle scelte prese per poter guadagnare abbastanza denaro per permettersi sia di mangiare che di prendere gli estrogeni; in questo si avvicina molto alla struttura del video-poema, come è il caso dei bitsy-games. Nel corso dell'intero gioco si percepisce più volte l'intorpidimento emotivo di Taylor McCue e, le scelte da prendere, non sono effettive: del resto la storia è biografica e una soltanto, l'opzione che potremmo definire secondaria può soltanto essere stato un pensiero frutto del conflitto della protagonista, e una speranza da parte del giocatore. Speranza che la storia possa finire meglio, che Taylor prenda altre decisioni. Ovviamente, così non può essere. In questo caso sarebbe interessante poter osservare le scelte del giocatore, consapevole che questi sono episodi reali di una persona reale: mi chiedo in quanti mossi dalla sola curiosità abbiano scelto le opzioni percepite come più negative, dati quei presupposti; sarebbe interessante indagare sul motivo di quelle scelte, se per semplice e forse crudele curiosità o per altro

Ad ogni modo, l'unico accorgimento che mi permetto di fare riguardo questo importante gioco riguarda l'audio: non c'è traccia di alcun suono a parte un momento in cui squilla il telefono, cosa che mi ha preso di sorpresa e anche in positivo. Penso che l'audio potrebbe essere maggiormente sfruttato in questo contesto, per riuscire a comunicare in modo alternativo e più complesso rispetto alle sole parole e ai soli disegni

Reviewed on Jan 15, 2024


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