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Il DLC/Sequel standalone di "Lisa: The Painful", rispetto al predecessore, non innova granché dal lato ludico, benché indirizzi il giocatore ad adottare un approccio più calcolato in battaglia e strategico nella gestione di risorse; tuttavia, come era prevedibile, si concentra maggiormente sulla narrazione, ampliando e concludendo i terribili eventi iniziati con il viaggio di Brad alla ricerca della sua "Ometta" nella Olathe devastata dal "Flash".

La gestione della difficoltà in "Lisa: The Joyful" è decisamente più onesta rispetto al gioco base, ma non per questo più semplice, anzi. Saranno pochissimi gli oggetti curativi a nostra disposizione, così come non esisterà praticamente nessun pg a darci supporto in battaglia, saremo solo noi e la nostra tattica, soli contro un mondo di spietati mostri (umani e mutanti) pronti a darci la caccia per i peggiori motivi.
Intendiamoci, The Joyful è un gioco piuttosto breve, perciò non avremo a disposizione un arsenale di mosse estremamente vario e malleabile, però sarà comunque divertente utilizzare quelle a nostra disposizione, ottenute, naturalmente, livellando la scatenata protagonista.
Degna di nota è l'aggiunta della corsa, feature che indorerà la pillola dei costanti backtracking e runback a cui saremo sottoposti.

Portare avanti una delle più belle storie del panorama videoludico, indipendente e non, mantenendo alto al contempo il livello di qualità della narrazione e dello sviluppo dei personaggi non era di certo un compito semplice, persino per la stessa mente creativa dietro la saga dei "Lisa".
The Joyful, purtroppo, non riesce totalmente nell'impresa. Sicuramente alcuni momenti sono memorabili e lo sviluppo della protagonista lascia molto a riflettere sul tema dell'autodifesa, ma è anche vero che i nuovi eventi non forniscono delle risposte soddisfacenti agli ultimi quesiti lasciati in sospeso, oltre i quali non si sentiva realmente il bisogno di questo sequel. Alcuni personaggi vengono totalmente stravolti, con il risultato di ottenere la perdita di tutto il loro senso drammatico. Ma questa è trama canonica e l'autore ha "sempre" ragione... magari in un futuro uscirà un seguito o un prequel che fornirà ulteriori chiarimenti.

Tecnicamente è possibile giocarlo senza aver prima recuperato "Lisa: the Painful", ma non lo consiglierei affatto, altrimenti non potrebbe essere totalmente comprensibile.

Alla fine si tratta di un buon rpg, ma non di certo di una perla da recuperare a tutti i costi, al contrario del prequel.



good continuation story-wise from the painful, but far less interactions with npcs/party members in this one, hurting the gameplay and the atmosphere for me.