Negli ultimi anni, il giocatore medio, per potersi godere appieno l'esperienza di gioco, ha a disposizione (e pretende) varie attività da svolgere durante la sua avventura, tra cui esplorare, nuotare, combattere, arrampicarsi... molte delle quali rimangono sul superficiale e sul funzionale.
Jusant decide di fare l'opposto: prende una di quelle attività, come la scalata, e ci costruisce attorno un game design quasi simulativo.

Nulla di troppo complesso, sia chiaro, ma il grande merito del team di Don't Nod risiede nell'aver creato un gameplay estremamente piacevole, che non stanca mai. Anzi, arrivati alla fine di ogni capitolo ci si troverà a sperare con tutto il cuore che il gioco continui e ci siano altre pareti da scalare. Purtroppo così non sarà per sempre.
Oltre al gameplay core, assolutamente degno di nota è il comparto sonoro, curato sotto ogni aspetto ed estremamente immersivo, grazie anche ad una colonna sonora pulita ed emozionante.
Sicuramente anche lato artistico questo gioco si fa valere, il design dei due protagonisti è stupendo e le animazioni sembrano provenire da un film Pixar, ma personalmente ho notato una certa stanchezza creativa nella proposizione di alcuni elementi scenografici già visti e rivisti in molte altre opere di questo tipo, in particolare Outer Wilds. Discorso simile può essere fatto per la sceneggiatura che, essendo Jusant è un gioco silenzioso, si configura nelle lettere o pagine di diario che troveremo durante la nostra scalata; l'intento originale sarebbe stato quello di far conoscere al giocatore i drammi degli abitanti di un antico "villaggio verticale" (che al nostro passaggio pare desertico) alle prese con il disastro di una grave siccità, che ha portato al prosciugamento dell'oceano (lo jusant) e al graduale esaurimento di ogni scorta di acqua potabile. I presupposti per parlare dei problemi socio-economici di una civiltà che sta lentamente morendo di disidratazione c'erano tutti, ma ciò che abbiamo ottenuto sono stati dei botta e risposta del tutto tranquilli di persone che parlano più dei loro problemi privati e di vita quotidiana che di altro, come se il contesto quasi post-apocalittico fosse normale, con poche eccezioni collocate negli ultimi momenti di gioco. Si è andato così a creare un racconto meno incisivo e meno originale, forse appositamente per rendere il gioco adatto anche ai più piccoli... e questo è un peccato.
Come accennato in precedenza, sempre a proposito di questo "adattamento", la scalata sarà sì piacevole e approfondita nei comandi, ma mai veramente complicata, anche nelle sezioni di gioco che propongono piccoli "malus" al giocatore. Ciò non influisce molto sull'esperienza complessiva, ma ne abbassa un po' il valore ludico.

Al netto di ogni difetto che può avere questo gioco, Jusant è una perla indie che non va assolutamente lasciata sfuggire, capace di donare una decina di ore di divertimento in totale relax. Possiede pure una discreta rigiocabilità, quindi, in ogni caso, non sarà un investimento perso.

Reviewed on Feb 10, 2024


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