Era chiaro fin dal primo istante in cui questo nuovo capitolo di God of War si è mostrato che sarebbe stato un "more of the same" del precedente capitolo del 2018, il gameplay è più o meno identico e tutto ciò che accade riprende esattamente da quanto era stato lasciato 4 anni fa. Ciò che si nota subito nelle prime fasi di gioco è che c'è stato un percorso di ricerca per il perfezionamento delle boss fight secondarie, che erano eccessivamente ripetitive e costituivano il problema più evidente. I boss secondari ripetitivi purtroppo sono ancora presenti, ma la cosa si palesa con meno intensità perché sono in maggiore varietà e spalmati un po' meglio. Il gameplay mantiene la stessa formula, che viene arricchita e perfezionata, rendendo il gioco letteralmente un piacere da giocare; anche dopo praticamente 50 ore di gioco le fasi di combattimento non mi hanno mai annoiato. Anche dal punto di vista artistico, avendo il giocatore ora accesso a tutti e 9 i regni, Ragnarok sa offrire un'esperienza incredibile, grazie anche al fatto di avere letteralmente un esercito di grafici a modellare e dare vita ai regni. Il vero pregio del gioco è secondo me la scrittura dei personaggi, da Odino a Thor, sono tutti scritti con una cura eccezionale e la loro resa su schermo è pazzesca, persino Heimdall, che avrà si e no 15 minuti di tempo su schermo e due scene, è incredibilmente caratterizzato. Ciò che invece non mi è molto piaciuto è invece il plot nella sua parte finale, troppo velocizzato, con personaggi importanti che vengono eclissati rapidamente.