Inscryption is a poly chromatic card-based odyssey that replaces deckbuilding roguelike, escape-room style puzzles, and psychological horror with a 2D adventure and poorly produced FMVs, resulting in a blood-laced ARG.

Real talk? As someone who quickly became apathetic to Marble Hornets and the flood of copycat ARGs that followed in turn I am deeply disappointed that Inscryption’s strong core it had laid out in its first act was merely a sacrificial lamb; sacrificed in service of chasing the creepypasta zeitgeist 10 years too late for the remaining 2/3rds of the game. Painfully predictable and cliché, Inscryption clumsily tells a story you’ve already heard plenty of times. Meta tomfoolery is such low hanging fruit in 2021, and it’s frustrating that Daniel Mullins would rather lampshade his own unfinished game IN UNIVERSE instead of giving it the legs it needed to run, because he legitimately struck gold with the initial foray into Leshy’s cabin. It’s tragic to me that I spent the majority of my playtime begging for it to end, because it is a goddamn feat to get me to sit down and embrace a rogue-anything. Now I am left wondering if it was better to have loved and lost than never to have loved at all.

Apprezzato:
-Estetica. Ciò che cattura da subito, nel primo atto, è l'estetica horror del titolo, molto affascinante e capace di dare da subito forte caratterizzazione ad Inscryption. Questa estetica ha poi un'evoluzione, e si scopre che ciò che abbiamo visto non è altro che solo una parte del complessivo. Le altre parti sono anch'esse caratterizzate da un'impronta stilistica ed estetica molto forte, seppure diversa, ma che maniere sempre un certo tono cupo.
-Carte. Oltre alla loro estetica, che varia in base allo stile dell'atto in cui ci si trova, le ho trovate molto carine. Incryption è caratterizzato da un sistema di carte collezionabili basate su 4 grandi classi: bestie, zombie, robot e maghi. Lo stile di gioco varia molto in base al tipo di mazzo che si adotta e nel secondo atto, quello in cui si ha più modo di sperimentare, si trova molta gratificazione nell'aprire pacchetti e creare mazzi ibridi di differenti stili. Per quanto riguarda il sistema di gioco, Incryption è una sorta di mix di Yu-Gi-Oh! e Magic, con influenze derivanti anche da Heartstone nell'atto finale. Il gioco (inteso proprio il gioco di carte) è abbastanza bilanciato è gratificante, è anche vero però che una volta imparate tutte le strategie il coefficiente di sfida non arriva mai ad essere alto.
-Atto 1. La caratteristica che più mi ha fatto apprezzare questo atto, rispetto agli altri, è la sua natura roguelite che lo caratterizza. Ho molto apprezzato la dinamica di scriversi il proprio percorso, dei puzzle che portano avanti la storia mente si svolgono le differenti run e anche il fatto che ad ogni morte venga creata una carta del giocatore utilizzabile nelle run successive.
-Personaggi principali. Ho apprezzato molto i 4 scribi, sia nel loro background, sia nel loro character design, che nella loro personalità.

Non Apprezzato:
-Difficoltà. Se con il primo atto si trovano delle difficoltà, anche per il semplice fatto che bisogna ancora assorbire le dinamiche e strategie del gioco. Nel secondo e nel terzo atto la difficoltà è estremamente ridotta. I casi in cui si perde, se i mazzi son stati fatti con un minimo di logica, sono solamente quelli in cui si comincia la partita con una pessima mano, o quelli in cui si pescano solo carte che non si possono ancora giocare.
-Trama. Non è che io non l'abbia proprio apprezzata. Complessivamente posso dire che mi è piaciuta, gli espedienti narrativi con la quale è raccontata la storia invece sono molto scadenti, per quanto mi riguarda. Di solito apprezzo sempre quando un gioco si rivolge direttamente al giocatore, quando viene rotta la quarta parete. Qui viene fatto in un modo diverso, rompendola ma riferendosi sempre ad un personaggio di finzione. Di conseguenza l'elemento meta narrativo, che poteva anche essere interessante, è rovinato e passa come un semplice espediente per aggiungere una storia poco interessante di un tizio di nome Luke che sta giocando Inscryption al posto nostro.

Conclusioni:
Non c'è da stupirsi se Inscryption è tra i candidati per il titolo di miglior gioco indie dell'anno 2021. Il gioco sviluppato da Daniel Mullins Games spicca di creatività e di personalità, e si presenta come una delle esperienze più fresche degli ultimi anni. Ho molto apprezzato la sperimentazione dal punto di vista ludico, meno quella dal punto di vista narrativo, che dà l'impressione di un qualcosa di già visto. Complessivamente però Inscryption è sicuramente un gioco che merita di essere giocato e quindi tranquillamente consigliabile.

there's so much to say about this game and all of it would ruin it for someone who has not yet played it.

as a tonal piece, this game hits the mark perfectly as an unsettling and eerie horror experience, and then only delves further and further into metanarrative until you aren't even sure what's a part of the game anymore.

easily the most original and interesting indie game i've played in the past few years, if you haven't played this yet, you're wrong and go play it right now

i need to go sit alone and be quiet for a while now.

Inscryption goes through so much effort to present the argument between flavorful design and mechanical purity, and does an exceptionally good job at convincing you that the former has more soul, is more compelling, and often leads to better mechanical design in the first place. After all, the first third which stands in for flavor, pomp, and presentation also ends up having the most satisfying and rewarding mechanics.

The middle third is a bit of a slog as it contains the most rigid and low-powered tcg gameplay, but I have a hard time even holding that against the game. When something impacts you deep enough, in-the-moment flaws like that become irrelevant. I think Leshy understood that.

I think Inscryption is the highest effort defense of the Kamigawa block I've ever seen.

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Played on Linux through Proton. Will keep posting this until there's an option to choose.