L'ultimo problema di palworld è l'eventuale utilizzo delle ia per qualsiasi aspetto del videogioco, tra l'altro stranamente rispetta pure quello che promette. Il problema è banalmente che è noioso, le boss battle sono stupide e prolisse così come tutte le interazioni (ed ovviamente il mondo è abbastanza vuoto).
La cosa più interessante è la risposta enorme del pubblico che dimostra una cosa: la STRAGRANDE maggioranza dei videogiocatori sono dei poveri idioti, tutto quello che è attorno al gioco è enormemente peggio del gioco stesso (mi rivolgo alle persone che ne parlano e che desiderano giocarlo solo perchè comunemente è stato deciso che fosse pokemon con le armi)

La dimostrazione che se hai buone idee riesci a rendere godibile pure il golf, a parte gli scherzi l'unico difetto reale probabilmente alcuni doppiaggi e il fatto che le ia avessero una certa ripetitività molto facile da intuire, imitare e correggere dove necessario

Gioco veramente molto interessante per la libertà totale che ti concede e che per questo richiede un ammontare di ore non solo piuttosto considerevole per essere finito ma anche solo per essere capito. Non ha una profondità di narrazione peculiare e insieme ad un design scarsamente ispirato non regala una esperienza coinvolgente sin da subito, è un gioco che ha un suo senso per un malato di rpg/mmo ma per tutti gli altri può essere un po' troppo difficile.
A livello narrativo volevo sottolineare una cosa che mi è nata da un paragone che ho voluto fare con baldu'rs gate 3: in her's adventure c'è una VERA libertà, nel senso che puoi fare davvero quello che ti pare e andare avanti come meglio credi senza uno sforzo particolare. In bg 3 invece hai tante ramificazioni, ma non è facile attivare variabili effettivamente sensate anche -soprattutto- per il suo essere estremamente punitivo (questo sta al giocatore renderlo un malus o altro).

Come pokemon dovrebbe essere mantenendo comunque una sua identità, purtroppo perde un po' sui design. I coromon non sono tutti molto ispirati, pochi se ne salvano e il livello medio rasenta il dimenticabile. A prescindere da ciò è divertente, giocabile su più fronti, l'aspetto collezionabile non è inutilmente punitivo/commerciale come pokemon per l'appunto.
Sottolineo che di sfida non ce n'è mai, quando non sai come uscire da certe situazioni basta livellare di più e i puzzles sono ok. Hanno una difficoltà giusta, bilanciata per il grande pubblico e per questo io rimango un po' basito di fronte ad un certo hating

Dare un voto ad una cosa del genere è probabilmente una delle cose peggiori che si possa fare per il semplice fatto che è perfetta per il tipo di pubblico a cui è rivolta e "difficile" per tutti gli altri. Mettendomi nel mezzo sinceramente non posso che sottolineare la perfetta narrazione della visual novel in questione, pur lasciando praticamente zero spazio a colui che la sta leggendo

l'unico valore positivo sta nei colori, per tutto il resto il gioco sta su un picco di esplodere o almeno così sembra senza che però avvenga perchè banalmente non sta succedendo niente di particolare. Il lavoro sulla musica è particolarmente insufficiente, non segue l'ambientazione che crea.

nella lista dei giochi che con molto poco ti insegnano cosa serve per un buon gioco (molto ok la ost), da un certo punto di vista mi ha ricordato la costruzione di un inscryption come se fosse per l'appunto la base di un titolo del genere

non so perchè dovrei farmi un problema sul dire se una cosa è un videogioco o meno nel caso in cui comunque l'esperienza pensata dall'autore funziona in una qualche maniera, diciamo che giochi come questo sono borderline grazie ad una certa dose di "charme" soprattutto per chi è degli anni 90-inizio 2000

Il classico gioco che per il prezzo che ha inevitabilmente va a generare una percezione negativa, nonostante l'evidente potenziale. Il problema sta tutto nei suoi limiti, il gioco è completamente lineare, ha zero salti e i movimenti limitati e ripetitivi sia nell'esplorazione che nel combattimento, seppur dinamico, inevitabilmente annoia. Magari non tanto nel combattimento quanto nel suo essere limitante nell'esplorazione che a sua volta è eccessivamente complicata per via di un mondo poco intuitivo. Un gioco troppo vecchio con una estetica che abbellisce ciò che richiama. Non me la sento di valorizzarlo, ma rimango curioso per aggiornamenti futuri (personalmente credo che si debba ricercare una maggiore linearità e semplicità nella soluzione dei puzzle, aumentando eventualmente la difficoltà nei combattimenti o eventualmente nelle fasi di platforming -mettendole e migliorando ovviamente i movimenti-)

è pazzesco pensare a quanto sia facile fare un buon videogioco, ti basta avere un concept chiaro in mente e accorpargli un gameplay che segua o valorizzi l'idea alla base di tutto rendendolo coerente e per l'appunto solido. Shiner è un gioco divertente, sia nelle interazioni che nel combat system pur essendo estremamente sintetico. La possibilità di variare i colpi, rubarli dagli altri che hai sconfitto per creare un nuovo set, è una bella meccanica che fa parte per l'appunto della crescita. Diventare più grandi, imparare dagli altri e riprendersi le proprie rivincite, shiner è indubbiamente un bel messaggio vestito da weird/cozy game che dura il giusto

Simpatico e con un design interessante che però come videogioco non è che renda molto, sicuramente il fumetto merita più attenzioni

non fosse riempito con robe cringe ogni due metri sarebbe anche un bel gioco, design e gameplay solidi ma seppur tecnicamente privi di difetti in ambedue trovo una ripetitività noiosa che mischiato al cringe delle robe sessuali mi fanno abbassare il voto. Ciò non vuol dire che il gioco non sia divertente, non penso manco che sia così punitivo (la dinamicità del combat system permette una certa ritmicità che se anche sbagli una roba comunque ricominci subito)

L'unica cosa che si fa durante tutto il gioco è parlare con personaggi più o meno eccentrici mentre si tenta di svelare diciamo un mistero all'interno di un contesto che subito appare come fintamente perfetto. Per quel che riguarda il design sicuramente è il punto forte, la storia invece rimane semplice come già si può immaginare sin dall'inizio. Non una esperienza particolare ma sicuramente dolce, l'assenza di un gameplay effettivo rende particolarmente pesante la ripetizione di certi trope che non rendono necessariamente brutta l'esperienza ma per i miei gusti tendono a divertirmi poco se non giusto nei punti più alti. Oltre a questo trovo un po' di materiale sprecato (quindi aspettatevi di non capire alcuni dettagli), ma probabilmente sarà tutto utilizzato per un continuo

è sorprendente quanto sia ben curato sotto svariati aspetti tecnici, giocando molto sull'esplorazione fornisce un combat system a turni che ruota attentamente sulla quantità di soldi che hai e per questo sarà fondamentale interagire con tutte quello che si trova in giro. Il mondo di gioco è curioso, ha indubbiamente tratti horror che strizzano l'occhio alla solita retorica anticapitalista (più che condivisibile) ma non è così horror come potrebbe sembrare perchè non ti senti mai realmente in pericolo o in ansia e forse questo anche per via di una certa semplicità in tutte le cose che devi fare oltre che per l'immediatezza di questa sensazione d'ansia che permea tutti i vari spazi di gioco. Nonostante questo possa apparire come un malus invece per me è un pro, perchè permette per l'appunto di esplorare e approfondire sempre di più il lato un po' nichilista (in maniera matura e cosciente) e critico verso il capitalismo, soprattutto nelle sue dinamiche di alienazione che tendono a creare distorsioni soprattutto riguardanti l'aspetto sociale. Infatti un punto del gioco è quello di andare a ricordare la vicinanza rispetto ai colleghi, piuttosto che a quelli di sfere più alte (o ai clienti)