Arkham City è la naturale evoluzione di Arkham Asylum un pò come il Cavaliere Oscuro lo era di Batman Begins: se il predecessore faceva bene tutto ma non eccelleva in niente e rimaneva ancorato a delle formule di game design vecchia scuola, Arkham City invece propone una formula open world e delle migliorie di gameplay che permettono al titolo di fare il passo in avanti.

Sia chiaro, a me l'open world buttato a caso non piace per nulla e ritengo che i giochi semilineari con backtracking come Arkham Asylum siano molto più affascinanti il più delle volte anche perchè ormai i videogiochi hanno virato verso un'altra direzione e purtroppo sempre più raramente si vedono titoli del genere, in questo caso però l'open world ci sta bene. La mappa è relativamente piccola, non si perde troppo tempo a spostarsi e questa struttura ha permesso di farcire il titolo di molte secondarie, troppe in casi come l'enigmista che letteralmente tappezza ogni cm quadro di mappa ed è assolutamente fastidioso. Una struttura di gioco che ha consentito la creazione di una bat story più ricca della precedente.

Il plot è semplice: Hugo Strange ha manipolato il sindaco di Gotham per creare una specie di mega prigione prendendo possesso di una parte della città, dove ogni criminale e psicopatico di Gotham è gettato e lasciato al suo destino, in un contesto quasi tribale privo di diritti umani. Bruce Wayne prova a far chiudere la struttura e viene messo in gabbia da Hugo Strange, ritrovatosi ad Arkham City dovrà quindi sventare i piani del dottore e di Joker.

La narrazione procede bene ma ha sempre problemi di tempistiche visti sia in Asylum che in Knight (Origins devo ancora giocarci), le scene sono troppo caotiche e sbrigative ed anche il finale come da tradizione per la serie non dice nulla ed arriva di botta. Riuscitissimo invece il roster di criminali e personaggi molto più che in Asylum anche se alcuni personaggi importanti come Jim Gordon e Robin vengono utilizzati per una manciata di secondi, si poteva fare meglio sotto questo punto di vista.

Il combat system è ovviamente il Free Flow arricchito rispetto al predecessore con nuove meccaniche, nemici e gadget. I potenziamenti sbloccabili tramite xp e livelli sono in questo caso diversi che in passato in merito alla salute: ora è possibile sbloccare una resistenza al danno o balistico o fisico. La corazza balistica consente di affrontare i nemici armati con un briciolo di permissività in più e questo permette di scegliere maggiormente l'approccio che non è più obbligatoriamente stealth ma che può essere risolto ibridamente e alla buona.

I gadget sono gli stessi di Asylum più qualche chicca nuova, il parkour è stato sostanzialmente migliorato per permettere la libera esplorazione della super prigione ed in generale le meccaniche relative ad enigmi e free roaming funzionano bene anche se come vi accennavo gli enigmi sono davvero troppi, non so vi è presente un finale alternativo insulso come Arkham Knight, comunque se non prendete tutti i trofei potete avere un finale decente, tuttavia vedere trofei ed enigmi letteralmente ovunque è nauseabondo e stucchevole secondo me.

Esteticamente è un gran gioco, ha qualche anno sulle spalle ma ancora ha il suo fascino grazie ad una Gotham art decò stupenda. Bellissima la colonna sonora con certi pezzi fantastici. Migliorato drasticamente il character design di alcuni personaggi.

In definitiva Arkham City riesce ad ampliare l'esperienza di Asylum rendendo finalmente la saga degna di nota, credo di preferire ancora il successivo Arkham Knight per quanto riguarda il reparto ludico ed estetico ma la bat story regalata in questo titolo mi ha convinto decisamente di più

Crackdown è un gioco mediocre, ho davvero poche parole da spenderci, è divertente ma non colpisce sotto nessun aspetto e non è neppure fatto chissà quanto bene, è un gioco semplice e catchy da giocare a cervello spento, mediocrissimo ma la mediocrità non è per forza un male se si entra nel giusto mindset

Il solito fifa, ci ho giocato anni dopo la sua uscita su ea access in un momento in cui si riaccese la mia passione calcistica. Giocai un pò a questo poi passai al 15, non saprei che altro aggiungere, è fifa.

Titanfall è stato uno dei miei fps online preferiti, parlo al passato perchè ormai questo gioco è stato abbandonato e non sarà più giocabile. All'epoca fu atteso come una killer app poi qualcosa andò storto, spianò la strada alla parentesi del jetpack nei giochi simili ed aveva due grandi problemi: mappe troppo grandi al netto dei giocatori e pochi contenuti. Per il resto era non solo bilanciato ma divertentissimo: il time to kill era alto ma l'escursione dei movimenti permetteva di delegare alle proprie skills il compito di uccidere anche più nemici contemporaneamente, cosa che in giochi simili si sogna soltanto di fare, in più i titani erano divertentissimi da controllare e da pilota si poteva benissimo non solo sopravvivere a quegli attacchi ma anche contrattaccare. Un titolo che porterò sempre nel cuore ma che purtroppo in futuro in pochi ricorderanno

Battlefield 4 è un autentico abominio, uno di quei giochi che prima ti mette un hype mostruoso e poi ti devasta. Una schifezza immonda, un walking simulator in cui fuori dai veicoli è impossibile giocare. Levolution è stata una novità insulsa, tutto il tatticismo millantato nella campagna pubblicitaria era inesistente, i server a pagamento ti impedivano di trovare partite standard ma solo roba customizzata con regole fatte dall'host ed in tutto ciò le microtransazioni dilagavano. Una autentica schifezza

Gioco ai vg assiduamente da quando avevo 3 anni quindi sono sempre stato un appassionato tuttavia c'è stato un momento di svolta in cui la mia passione si è evoluta ed è maturata insieme a me, coincidente con la pubertà ed in particolare l'acquisto di una console: la 360. Crysis 2 non è un gioco che ha stravolto di base la mia percezione qualitativa dei videogiochi ma è il primo titolo per cui ho provato hype, un hype alimentato da mio fratello, dalla tanto agoniata next gen su cui stavo finalmente per mettere mano dopo anni, sulla grafica allucinante. Ovviamente il gioco è più di tutto questo: ha un buon gameplay, un buon plot e un'ottima estetica, non è un capolavoro ma funziona tutto ed unitamente a ciò che rappresenta per il mio percorso, seppur in fase ancora poco matura, lo considero davvero un buon titolo.

Battlefield 1 è probabilmente il mio fps online preferito di sempre, non quello su cui ho passato più ore anzi, l'ho approfondito tempo dopo l'uscita quando la mia foga per il genere si era affievolita da tempo, ciò nonostante trovare un gioco fatto così bene è raro. Battlefield 1 si fregia di tutti i pregi della serie senza però i difetti che hanno caratterizzato gli abomini precedenti e successivi, è un'oasi nel deserto di una saga che un tempo veniva giocata con orgoglio da chi voleva distinguersi dalla massa coddara ma che ora è alla deriva totale, ben peggio degli avversari di Activision che comunque non se la passano bene. Bf1 ha tutto: esteticamente e tecnicamente sublime, ben bilanciato, la formula di bf stravincente e niente situazioni alla bf4 in cui fuori dai veicoli non vali nulla. Giocato in team poi è tutto un altro piacere. Straconsigliato.

Immaginate crescere con la passione per i vampiri, dracula e l'horror gotico in generale e poi finalmente vi fanno un gioco che permette di vivere la cosa in un contesto creepy ed immerisvo. Ho adorato vampyr sia per il setting, che per il gameplay che per il plot, ovviamente non è un gioco ad alto budget e presenta alcuni limiti strutturali e realizzativi, alcuni di questi però li vedo come pregi per esempio una più classica struttura free roaming rispetto al solito stucchevole open world. Molte cose potevano esser fatte meglio ma quando trovate un gioco che nonostante i difetti sembra esser fatto su misura per voi, non potete non amarlo alla follia per questo gli sgancio un 9.5 che non rispecchia la qualità del titolo ma il mio apprezzamento per lo stesso.

Quando ci ho giocato al lancio l'esperienza con il gioco è stata terribile, terribile al punto che ho finito per odiarlo. Il problema ero io, sapevo di averlo approcciato male infatti non mi sono mai sbilanciato con i giudizi, eccetto magari con gli amici sui i quali riversavo tutte le mie frustrazioni. Rigiocandolo adesso nel modo giusto ho amato sekiro, tuttavia ci sono dei problemi che personalmente non mi spingono ad apprezzarlo al livello smodato degli altri souls, in particolare bloodborne e ds3. Non parlerò di trama e lore perché non li ho approfonditi seppur il plot si presenta in maniera decisamente più limpida che negli altri titoli, posso dire però che la trama di base mi è piaciuta. Non starò a spiegare ogni singola meccanica poiché gran parte di esse è comune al minestrone indefinito che generalmente è chiamato soulslike in maniera non convenzionale, termine che porta spesso ad inutili diatribe tra gli appassionati. I primi elementi di spicco di sekiro rispetto agli altri soulslike sono stealth e rampino, li cito insieme perché complementari. Il rampino trasformerà la mobilità attraverso la mappa aggiungendo la verticalità, la mappa si presenterà sempre interconnessa ma si svilupperà spesso in verticale appunto. Il rampino è utile per spostarsi tra i punti di rilievo tattico o seminare i nemici e passare allo stealth. Lo stealth è molto basilare perché essenzialmente il gioco da buon souls è incentrato sullo sword play, unito a delle abilità consente di adottare delle scelte tattiche dalla profondità non indifferente che alleggeriranno di molto gli scontri in alcune situazioni. È presente anche un discreto numero di sezioni acquatiche senza né infamia né gloria. Il cuore del gioco è rappresentato dallo sword play. I frame di invincibilità adesso sono ridottissimi seppur presenti, in più sarà possibile saltare per evitare i colpi. Salto e schivata pur essendo presentissimi non sono abusabili come nei souls tradizionali, qui il focus sarà sulle parate ed in particolare le deflessioni. Deflettere al momento giusto ed attaccare al momento giusto sfruttando gli input visivi è la chiave del gameplay, si può anche uccidere un nemico ma solitamente si tenderà a stordirlo riempendo progressivamente una barra che permettera alla fine di sferrare il colpo di grazia, il quale potrà attivare delle abilità e ricaricare le vite extra. Come suggerisce il nome qui si potrà morire 2 volte (ma in realtà anche 3, teoricamente anche di più), la scelta potrà sembrare coraggiosa ma sarà compensata da un damage output dei nemici al limite della disonestà che in molti frangenti diventerà frustrazione pura, senza considerare poi la presenza di uno status chiamato "terrore" che shotterà il protagonista e che ritroverete in game più volte di quante vorreste. Ad arricchire il gameplay ci sono poi abilità e strumenti prostetici. Le abilità rappresentano la componente ruolistico-parametrica del gioco, estremamente risicata in quanto il gioco è praticamente un action puro. Le suddette abilita possono offrire numerosi approcci, ci sono sia quelle passive che quelle attive che aggiungeranno dei moveset particolari all'arma, queste però non compensano la perdita abnorme di rigiocabilità comportata dall'assenza di altre armi e in generale delle build classiche. Gli strumenti prostetici invece sono accessori per la protesi del protagonista di varia natura, spesso sono esteticamente vistosi ma poco utili, in altre occasioni possono decisamente essere interessanti ma in generale non sono mai indispensabili e questo può portare spesso al loro totale abbandono. Le boss fight sono tante e ben riuscite anche se spesso rasentano l'ingiustizia a causa del damage output. Esteticamente il gioco è magnifico, ricalca appieno quell'essenza di giappone feudale visto ad esempio in nioh, tecnicamente non eccelle ma non è neppure mediocre, la colonna sonora purtroppo non impressiona come in passato. Il problema tecnico più grande è la gestione della telecamera. La telecamera non è mai stata un punto forte dei souls ma in sekiro, data la velocità dell'azione e la precisione dei contrattacchi e deflessioni da effettuare nel giusto momento, la telecamera diventa un limite che in alcuni frangenti porta a morti completamente ingiuste. I più grandi problemi del titolo sono proprio la telecamera pessima, una rigiocabilità limitatissima e il damage outuput spesso semplicemente eccessivo. Questi elementi per me non portano sekiro ad essere il capolavoro imprescindibile che mi aspettavo ma di sicuro rimane un giocone da provare assolutamente se appassionati dei soulslike, al costo di approcciarlo nel modo giusto ed evitare di spammare schivate.

Ludomedia non consente di scrivere la recensione di una mod giustamente, a conti fatti però è una mod quella che ho giocato, una mod chiamata "Morroblivion" che permette di giocare Morrowind in Oblivion, più precisamente inizierete il gioco a Vvardenfell anziché nelle prigioni imperiali, e potrete poi giocare tutte le quest di Morrowind compresi dlc. Ho optato per Morroblivion anziché per Morrowind perché ritengo personalmente che il titolo originale sia invecchiato troppo e sia a dir poco tedioso da giocare quindi questa soluzione permette di apprezzarlo di più. Adesso però sorge un elenco di problemi riassumibili essenzialmente in: come si recensisce una mod? quanto bisogna parlare del gioco base? quanto bisogna essere critici verso determinati aspetti? Ci sono poi altri interrogativi ma anziché scervellarmi ho deciso di fornire una sorta di raccolta sintetica di opinioni. Innanzitutto i meriti di Morrowind: questo è il capitolo dei tes 3d che presenta, a mio avviso, la main quest più intricata ed affascinante, i concept più eterogenei ed originalined una cura generale per la scrittura che non ha euguali né in oblivion né in skyrim. Di contro Morroblivion riporta tutta la struttura narrativa di morrowind con pochissimi miglioramenti quindi avremo difetti pesanti nella scrittura che riguardano più che altro i limiti del tempo: npc tutti uguali, risposte generiche ed insensate da parte di determinati npc, quest confusionarie che spesso fanno ricorrere a guide online in quanto poco chiare nello svolgimento ed un senso generale di finzione che non permette l'immersività totale che si trova ad esempio in Skyrim, il quale ne fa il punto forte. Il gameplay è stato decisamente migliorato rispetto al quasi ingiocabile titolo vanilla, aggiungendo fast travel, un combat system almeno guardabile più tutte le caratteristiche di oblivion, titolo tuttavia anch'esso molto invecchiato e che presenta dei picchi di difficoltà insensati, dei perk rotti come la paralisi e in generale un sistema di combattimento giocabile (a differenza di morrowind) ma comunque artificioso, ripetitivo e sbilanciato. Esteticamente non si può dire che sia propriamente una gioia per gli occhi, stiamo parlando comunque dell'engine di un gioco del 2006 che adotta modelli e texture ricostruiti dai fan e basati sugli elementi di un gioco del 2003. Una volta che ci si abitua al basso livello tecnico si riesce comunque ad apprezzare quel miracolo estetico che è Vvardenfell e che meriterebbe decisamente più giustizia, giustizia in parte avuta con eso che però a causa della sua struttura da mmo non è proprio un toccasana per tutti i fan di tes. Il problema principale di questo titolo/mod come si può ben intuire sono i bug. Già Oblivion presenta un quantitativo abnorme di problemi tecnici (non sono mai riuscito a finirlo su 360 perché mi si buggò la main quest) poi ci si aggiunge un progetto mastodontico fanmade e questo porta a tenere sempre i codici sottomano per risolvere situazioni problematiche continue. Purtroppo proprio a causa dei bug non sono riuscito a finire Bloodmoon, espansione ambientata a Solstheim, la stessa isola del dlc Dragonborn di Skyrim ma con un salto temporale di 200 anni. Il dlc non mi stava piacendo granché ad essere onesti e Solstheim in Morrowind è davvero brutta quindi non rimpiango granché la cosa se non per il senso di incompletezza. Non sono riuscito nemmeno a concludere la quest della gilda dei guerrieri sempre a causa dei bug, vi sconsiglio di usare i codici per terminare direttamente le quest in quanto senza gli script dei dialoghi non potrete comunque proseguire e finirete solo per distruggere tutto come ho fatto io. Con il dlc tribunal, decisamente più interessante di bloodmoon, invece sono riuscito a risolvere diversi bug che mi bloccavano l'incedere mentre con la main quest non ho avuto particolari problemi. Insomma i problemi tecnici possono essere decisamente una piaga ma secondo me è un prezzo da pagare per un lavoro mastodontico fatto per pura passione e che permetterà di giocare morrowind in maniera almeno apprezzabile nel 2021, la mia speranza però è sempre skywind, sperando che un giorno esca e che mi permetta di finire Bloodmoon in una Solstheim si spera un pochino meno orripilante. Vorrei infine aggiungere che Cyrodill è ancora esplorabile, basta inserire un qualunque codice di trasporto per giocarci, in più tramite un altro codice potrete iniziare la main quest di Oblivion e come nel mio caso questo vi permetterebbe di fare una run roleplay in cui L'eroe di Kvatch è proprio il Nerevarine

Xenoverse 2 è stato il mio personalissimo parco giochi del modding. Non avrei mai dato 9 al titolo vanilla che si presenta come un picchiaduro 3d molto semplice e banale (gli unici che riesco a giocare perchè sono un senza mani) tuttavia la community di modders ha creato un universo attorno al gioco in questione permettendo non solo di modificare a piacimento i dettagli che non si gradiscono ma di avere un roster tra pg esistenti e custom che è un qualcosa di allucinante. Ci ho speso tantissime ore su e se volete un gioco che rappresenti l'esperienza definitiva di dragonball, la versione pc di questo non vi deluderà.

Proseguo la recensione di tutta la serie togliendomi l'ultima nota polemica: Ghosts. Quando andavo alle medie ero un coddaro sfegatato, ci giocavo tutti i giorni ed ero anche forte, avevo un amore spropositato per call of duty durato fino a bo2. Ghosts rappresenta lo spartiacque tra i tempi d'oro del brand e i tentativi di sopravvivenza susseguiti col tempo. Probabilmente mi sarei lo stesso allontanato da cod negli anni a venire perché avevo conosciuto nuovi amici appassionati di videogiochi al liceo e così ho provato nuovi generi e i miei gusti sono cambiati. In ogni caso è stato proprio Ghosts a sancire la fine del mio rapporto d'amore sfrenato con cod. All'epoca la massima critica che rivolgeva al brand la massa rumorosa era che cod si presentava sempre come una minestra riscaldata. Ghosts è esattamente una minestra riscaldata, molto vicino ai mw, era anche il primo cod next gen ma il massimo che ha introdotto in termini di gameplay è stata la scivolata, novità che avrebbe dovuto rendere il gioco più frenetico. Dico dovrebbe, infatti il gioco è lentissimo e questo perché il time to kill è bassissimo. Non è un caso che i due peggiori cod a mio avviso siano quelli col t2k più basso. Il concetto è molto semplice: cod di base è già un gioco frenetico con un t2k molto basso rispetto ai competitors come battlefield, se lo abbassi ulteriormente come successo con Ghosts e mw generi semplicemente dei mostri. Il primo motivo è palese: la gente campera, perché muori con mezzo colpo e non ti puoi mettere a rushare per la mappa, ghosts era un misto tra il peggior camping che abbia visto (secondo solo a mw 2019) e un continuo pre aim ad ogni angolo. Non è ingiocabile come il reboot di modern warfare, di fatti a mw 2019 avrei dato un 3 se non fosse stato per la campagna che in ghosts invece è assolutamente inutile, quindi posso dire che ghosts aveva un margine considerevole rispetto a mw, ma comunque la maggior parte delle volte risultava lento, noioso e frustrante. Il secondo motivo è correlato al primo, già in ogni cod sono presenti cancrate, se poi ci metti il t2k così basso allora rischi di creare seri problemi di bilanciamento e armi rotte (come il caro vecchio honeybadger) ma comunque dei problemi di bilanciamento nulla superarva il cane, il cane è il male. Insomma cod ghosts lato multiplayer (perché ripeto che la campagna era brutta e estinzione a stento lo provai) non è il peggiore in assoluto, lo era fino al 2019, a volte divertiva, qualche meccanica era anche piacevole, però è stato il punto più basso che la saga abbia toccato dopo la sua rinascita con il primo mw ed è stato il punto di non ritorno per molti fan delusi.

Uno dei capisaldi della mia infanzia, un fps sui binari molto carino esteticamente seppur tecnicamente rimanga un gioco wii con tutti i suoi limiti, grottesco ed affascinante. Probabilmente non merita un 7 e mezzo perchè volendo essere imparziali lo definirei mediocre però glielo concedo in onore dell'appeal che mi faceva da pargolo

È un gioco su licenza che ho giocato da piccolo e relativo ad uno dei miei universi narrativi preferiti in assoluto, inutile dire che al di là del valore intrinseco dell'opera, di cui difficilmente saprei parlare a distanza di tutti questi anni, è un gioco che ho amato per la sola possibilità di vivermi Hogwarts e girovagare per il castello quindi ci sta

Sono minigiochi per la wii, forse rigiocandoci oggi lo apprezzerei pure ma da bambino mi deluse perché mi aspettavo qualcosa di intrigante come wii sports mentre mi ritrovai solo dei minigiochi che almeno all'epoca percepivo come terribilmente noiosi.