E' stata un'esperienza videoludica totalmente nuova per quanto mi riguarda, per il tipo di progressione basata soprattutto sulla conoscenza e non su azioni concrete e per le sensazioni uniche che riesce a regalare.
Le prime ore sono state anche abbastanza frustranti perchè non si sa bene cosa fare e dove andare, diventa però gradualmente più coinvolgente e scorrevole mano a mano che i pezzi del puzzle trovano il loro posto, svelando una profondità narrativa (e ludica) difficile da trovare altrove.
Non so se sia il capolavoro di cui parlano in tanti, però un grande gioco senza dubbio.

Senza dubbio uno dei migliori survival-horror di sempre con una delle ambientazioni (la stazione di polizia) più belle e iconiche mai viste nel genere.
Prendendo in considerazione la prima campagna che si gioca è difficile trovare dei difetti, tutto è veramente gestito alla perfezione, anche il backtracking che di solito viene considerato un peso qui è invece uno stimolo ad orientarsi e memorizzare le ambientazioni labirintiche che si percorrono; in più considerando la breve durata della compagna il gioco presenta anche un'ottima varietà di situazioni, si passa dalle fasi più esplorative ad altre più lineari, dalla risoluzione degli enigmi a momenti più action fino allo scappare da quel maledetto di Mr. X, senza dubbio uno dei nemici più ansiogeni mai visti in un survival.
Insomma fino alla prima campagna tutto fila liscio come l'olio, il grosso problema del gioco si palesa quando si gioca la seconda e si scopre che le due campagne sono praticamente identiche quando in realtà si erano presentate come due ramificazioni della stessa storia, una specie di paradosso logico che crea sovrapposizioni impossibili tra le situazioni che vivono i due personaggi, in parole più pratiche significa che se una certa cosa l'ha già fatta il primo personaggio non ha senso che in seguito la debba fare anche il secondo, ma capisco anche che fare due campagne completamente diverse sarebbe stato forse troppo impegnativo.
Tuttavia è un difetto su cui faccio fatica a passare sopra e che gli impedisce di arrivare purtroppo alla valutazione massima.

Ottimo dal punto di vista del gameplay, quasi sempre stimolante anche se più facile rispetto ai Souls, e delle ambientazioni che nonostante un comparto tecnico non straordinario riescono sempre a fare la loro figura.
Meno riuscito invece dal punto di vista narrativo dove risulta abbastanza scialbo e poco coinvolgente, penalizzato anche dalla divisione della campagna in missioni separate che di certo non aiuta da questo punto di vista.
In sostanza si porta dietro tutti i pregi e i difetti del primo capitolo, tutto sommato però i primi riescono ad avere più peso rispetto ai secondi quindi la valutazione non può che essere positiva.

Gioco molto evocativo a livello artistico ma con un gameplay in generale troppo semplice, con enigmi che non riescono mai a dare una vera sfida, nemmeno nelle fasi finali della campagna. Anche il finale è abbastanza deludente.

Stilisticamente superbo, gameplay stratificato e difficile al punto giusto (a parte alcune cose facoltative dove diventa molto tosto), da un senso dell'esplorazione come pochi altri, anche le musiche sono tutte molto belle, insomma un piccolo capolavoro, va solo superata una certa frustrazione iniziale quando trovi una sacco di vicoli ciechi perchè ovviamente non hai ancora le abilità o gli oggetti che servono, ma è una cosa che dura solo per le prime ore, dopo diventa molto più scorrevole, anzi la frustrazione sopra menzionata lascia gradualmente il passo alla soddisfazione di vedere il personaggio che si evolve e si destreggia sempre meglio nell'ambientazione più labirintica mai vista.
Ecco forse avrei messo qualche viaggio rapido in più visto il backtracking massiccio, a volte infatti diventa un po' pesante muoversi tra i vari scenari, per il resto è probabilmente il gioco 2d più bello che abbia giocato, chapeau.

Senza dubbio uno degli apici della gen Ps4/Xbox One, The last of us 2 è un'esperienza viscerale che non può lasciare indifferenti, soprattutto per un uso della violenza come non si era mai visto in un videogioco (tanto che a volte ci ho visto forse un filo di compiacimento).
Ambientazioni fuori parametro, gameplay vario e profondo nonostante non porti grosse innovazioni, colonna sonora che accompagna in maniera perfetta il mood della storia, insomma è un gioco che eccelle praticamente in ogni comparto.
Trama e sceneggiatura, gli aspetti più criticati del gioco, di per se non fanno gridare al miracolo, ma in questo caso il "come" riesce secondo me a fare la differenza grazie a un montaggio e ad una scomposizione temporale della storia che riescono ad aggiungere profondità dove sembrava non esserci, trasformando quello che poteva essere il punto debole del gioco nell'aspetto più audace e innovativo.

Ecco come non fare un remake, non ho giocato l'originale ma ci vuole poco a capire che hanno pensato solo a rinnovare la grafica senza preoccuparsi di svecchiare le tante cose che avevano bisogno di una sistemata, come i controlli imprecisi, la gestione della telecamera a dir poco discutibile, alcune meccaniche obsolete ecc...
Dispiace perchè l'immaginario alla Tim Burton è meraviglioso così come la splendida colonna sonora, ma la parte ludica funziona veramente poco secondo me.

E' praticamente Assassin's Creed ambientato in Giappone ma più macchinoso e pesante da giocare.
Più volte infatti mi ha fatto rimpiangere la leggerezza dei toni dei giochi Ubisoft (soprattutto Origins e Odyssey) che erano sì superficiali sia a livello di gameplay che di trama ma erano oltre che più scorrevoli e snelli da giocare anche abbastanza autoconsapevoli da non prendersi mai troppo sul serio, a differenza dell'enfatica seriosità di questo gioco che omaggia Kurosawa ma al massimo può aspirare al livello de L'ultimo samurai con Tom Cruise (e non so nemmeno se ci arriva), e le cui aggiunte a livello di gameplay sono inutili se non deleterie, come le posture di combattimento copiate male da Nioh o il vento usato per orientarsi che ho trovato di una scomodità unica, giusto per fare due esempi.
Poi alla fine nonostante tutto si lascia giocare, a tratti riesce anche a divertire ed ha delle ambientazioni spettacolari, ma la delusione rimane.

Ha uno stile che adoro e un'ironia che ricorda molto quella di Portal 2, in più ha delle ambientazioni veramente belle, avessero affinato di più il gunplay e gli scontri con i nemici ne sarebbe uscito un gran gioco; tra l'altro non ho capito nemmeno perchè relegare al post-game una parte così importante dell'avventura.
Comunque una chance se la merita secondo me, soprattutto se vi piacciono i metroidvania o in generale i giochi esplorativi.

Quello che colpisce subito è sicuramente l'atmosfera da horror esoterico e la vaga sensazione che il gioco si diverta a spiazzarti in ogni modo possibile, anche la colonna sonora pur restando sempre in sottofondo fa il suo in maniera egregia; insomma a livello artistico il gioco trasuda carisma da ogni pixel calando leggermente solo nel terzo atto che da questo punto di vista ho trovato quello meno riuscito.
Anche il gioco di carte è bellissimo e nonostante la sua immediatezza risulta essere inaspettatamente profondo (molto intelligente tra l'altro la continua aggiunta di variazioni e novità utili a non farlo diventare monotono).
L'unico vero difetto del gioco secondo me sono gli enigmi che pur non essendo brutti non sono al livello del resto, oltretutto ce n'è uno fondamentale per proseguire nel primo atto la cui soluzione è abbastanza assurda e rischia di bloccarti facendoti girare a vuoto per diverso tempo, ma è un difetto su cui si passa sopra vista la qualità del resto.

Piacevole da giocare e molto bello da vedere, tra l'altro a difficile offre un livello di sfida non da poco, resta però abbastanza generico in tutto secondo me, non c'è infatti un singolo aspetto del gioco che si distingue per originalità e personalità. Nonostante tutto però rimane un buon gioco.

Alla fine nonostante i difetti posso dire che mi è piaciuto, è un gioco coraggioso perchè spesso mette il gameplay al servizio della narrazione sacrificandone in parte la godibilità, il tutto credo allo scopo di calarti nella dimensione allucinata della protagonista.
Ad un gameplay in fondo poco piacevole però fa da contraltare un comparto artistico veramente originale, che riesce a creare un'esperienza più unica che rara nel panorama videoludico attuale, da questo punto di vista il gioco è assolutamente riuscito e gli si possono fare veramente poche critiche, la recitazione di Senua poi è senza dubbio tra le più impressionanti viste in un videogioco.
Quindi alla fine il bilancio è positivo per quanto mi riguarda, al di la di tutto poi non si può non apprezzare il coraggio di portare un soggetto così difficile e insolito.
Va detto però che mantenere la stessa formula anche nel sequel credo che stancherebbe e non so quanti la vorrebbero, secondo me sarebbe meglio rendere il tutto più convenzionale a favore di un gameplay un po' più strutturato e vario.

Veramente niente male questo gioco, gli enigmi ambientali sono mediamente carini e divertenti da risolvere, anche il combat system è molto divertente (anche se alla lunga un po' ripetitivo), ma il vero punto di forza sono senza dubbio le ambientazioni che sono bellissime sia da vedere che da esplorare.
Insomma uno dei migliori giochi Ubisoft degli ultimi anni se non di sempre.

Fosse durato non più di 30-35 ore sarebbe stato anche passabile, purtroppo però ne dura più o meno 80, il risultato è un estenuante brodo allungato senza la minima varietà di situazioni e strapieno di viaggi inutili.

Splendido dal punto di vista artistico, gli scenari insieme all'atmosfera malinconica e le musiche folk vanno a formare un comparto audiovisivo molto originale e di sicuro impatto.
L'ho trovato meno entusiasmante però dal punto di vista degli enigmi che non eccellono mai in complessità e non ti impegnano mai al punto da doverti fermare a ragionarci su, insomma il gameplay è piacevole ma niente di più.
Insomma se cercate un gioco bello da vedere e sentire lo consiglio, se invece cercate una vera sfida guardate altrove.